Coronavirus, mercato cinese in ginocchio
Crisi economica Cina
il coronavirus è stato classificato come potenzialmente più pericoloso del terrorismo Islamico! dell’epidemia di coronavirus noto come Sars nel 2002-2003 a oggi, l’importanza della Cina nell’economia mondiale è cresciuta in modo vertiginoso. Non solo sul fronte manifatturiero, ma anche su quello dei consumi e del commercio e dell’industria automobilistica.
Coronavirus blocco produzione, Giusto per avere una idea dell’importanza dell’economia di produzione Cinese, analizziamo un dato:
“Se nel 2003 l’economia cinese “valeva” circa il 4% del prodotto interno lordo mondiale, ora il suo peso è quadruplicato al 16%.”
L’impatto dell’epidemia di coronavirus 2019-nCoV non è ancora completamente chiaro, ma la sua portata sarà determinata dalla sua diffusione e, soprattutto, dal suo contenimento. molti seguaci del complotto sono sicuri che la Cina non fornisca dati “veritieri”.
Il virus che sta affondando l’economia cinese..e non solo
Coronavirus blocco produzione le ultiem analisi di mercato? Secondo il centro di ricerca britannico Oxford Economics, è troppo presto per quantificare gli effetti economici, perché molto dipenderà dalla capacità di contenere il virus. In ogni caso però nel primo trimestre di quest’anno l’economia cinese crescerà meno del 4% rispetto allo stesso periodo del 2019, con una stima sull’intero anno del 5,6% che, prima dell’epidemia, era invece del 6%. Il tutto dovrebbe impattare sull’economia mondiale tagliando lo 0,2% alle attese di crescita.
L’Organizzazione mondiale della sanità e la Banca Mondiale hanno presentato il loro rapporto sulla preparazione globale contro le pandemie “A world at risk“. Il messaggio dello studio è chiaro: non si tratta di ipotizzare se la pandemia arriverà, ma quando arriverà. Secondo il comitato di 15 esperti indipendenti che ha redatto la ricerca:
«il mondo è impreparato a gestire la concreta minaccia di una pandemia in rapida diffusione e altamente letale di un agente patogeno respiratorio che uccida da 50 a 80 milioni di persone e cancelli quasi il 5% dell’economia mondiale».
Ma ad aggravare la situazione sul fronte economico è il fatto che la Cina, che già da qualche anno rappresenta il primo mercato al mondo per il retail, sta per diventarlo anche per i beni semidurevoli.
In base ai dati sull’interscambio bilaterale con la Cina, tra le aree più connesse al mercato della Repubblica Popolare, dopo i Paesi dell’Asia, con un valore di 1.195 miliardi di dollari, ci sono quelli dell’Europa con 477 miliardi e del Nord America per 465 miliardi. Nel 2017 l’import tedesco dalla Cina è stato pari a 78,15 miliardi di dollari (+9,36%), quello francese di 30,84 (+10,83%), mentre quello italiano di 33,32 (+13,8%).