La prima volta con una moto elettrica
Incontro ravvicinato del “E” tipo
Anche se ha piovuto nei giorni precedenti sono “carico a molla”.
Tutto è stato preparato nei minimi particolari, la mia piccolina (kawasaki-ninja) è stata lavata, tagliandata e ha fatto il pieno di V-power, sono pronto per la prima “staccata” nelle stradine sul lago maggiore. Questa volta voglio proprio vedere chi mi supera!
Sveglia prestissimo, colazione abbondante, e sono pronto con la prima fase della giornata: la vestizione del mio corpo di pelle (rigorosamente marchiata Dainese). Scendo nel box e già la sudorazione aumenta, il battito si fa sempre più rapido. Non vedo l’ora di risentire il rumore cupo ed assordante della mia “belva”.
Apro il box e spingo fuori la moto. Se dovessi accenderla all’interno ci sarebbe una riunione straordinaria del condominio per cacciarmi. Nella prossima vita comprerò una villa isolata in campagna, così da poter scaldare la moto senza disturbare nessuno.
Sono pronto, esco cauto, non voglio subito sforzare e cosa ancor più importante ho le gomme nuove da scaldare e da far togliere la cera.
Prima, seconda e via! Dimentico tutto, i rumori si ovattano dentro il casco, l’attenzione è a mille. Gli occhi si concentrano sulla strada e su tutto quello che la circonda, sento solo il rumore del motore che sale di giri, il dolce “stac” della cambiata e il vento che accarezza la carena.
Sono arrivato al pezzo forte della strada, curva e controcurva vista lago. Uno spettacolo.
E` presto e dietro di me soltanto poche macchine di lavoratori, speravo di trovare altri centauri per confrontarmi e “fare gruppo”. Viaggiare in moto è come viaggiare in bici, in comitiva è sicuramente più entusiasmante.
Ed ecco il momento che non mi sarei mai aspettato. Dallo specchietto vedo una sagoma che si avvicina, e stranamente non riesco a capire di che moto si tratta. Rallento per farmi raggiungere sull’unico pezzo di rettilineo e.. la SORPRESA!
Moto tradizionale vs moto elettrica, incontro ravvicinato del terzo tipo
Ma che razza di moto è? Non sento il rumore dello scarico dietro il mio codino, ma come spinge! In curva fa più fatica, ma in accelerazione guadagna metri preziosi anche se io tiro, non capisco.. forse sto ancora sognando.
Una mattina da ricordare (o dimenticare) il mio primo incontro ravvicinato con una moto elettrica, l’accelerazione è spaventosa! Allora spingo, spingo forte, ma raggiunto il primo paese ci troviamo con la ruota anteriore sulle stesse strisce pedonali fermi ad un semaforo, ecco la PRIMA VERA SFIDA.
Metto la prima, mi giro a destra per dare un’occhiata di intesa, e capisco che è arrivato il momento. Mi sento come Usain Bolt che sfida Carl Lewis. Mi infastidisce il fatto di non sentire rumori provenienti dal motore termico di fianco, ma il fatto che non ha un motore termico è una cosa NUOVA.
Sono concentrato. Scatta il verde, e qui subito una sorpresa…. Mi ha sverniciato. Ha già preso metri preziosi, e io per risposta spingo di più, la mia ruota anteriore si alza un po’, la sua no… Come è possibile?
La seconda parte nel prossimo post.
Ma voi cosa ne pensate? Avete vissuto già un’esperienza simile?